Politica e Tradizione

Perché la Politica deve mettersi in difesa della Tradizione
di Massimo Valeriano Frisari



   Oggi chi fa Politica ha smarrito il senso e lo scopo che quest’arte incarna, rendendola una professione a tutti gli effetti, spogliandola dei suoi nobili obiettivi fino ad arrivare a farla odiare a un popolo che non vi si riconosce più. E perché questo? La Politica è diventata talmente distante, chiusa nel suo linguaggio esclusivo, impegnata in temi lontani ultra-nazionali e ultra-popolari a cui nessuno vi può trovare qualcosa di buono e vicino, e chi opera nel suo interno appare come un alieno proveniente da un altro pianeta, invasore ostile che non ha altri pensieri che quello di usare i poveri cittadini. Qualsiasi cosa faccia o dica chi vive nella Politica sarà sempre interpretato come un modo per aggirare, fregare, ingannare.
Uno Stato nello Stato, noi e loro, i buoni e i cattivi, chi vive sopra e chi sotto, dentro o fuori. Ecco come viene vista la Politica dal resto della popolazione, ovvero da tutti quelli che la Politica dovrebbe difendere e soccorrere.  E questa cosa non è normale.
   Politica. Che cos’è, perché è. Lo abbiamo dimenticato? La Politica non è nient’altro che il governo della Polis, ovvero della Comunità, la tutela dei suoi interessi e la difesa di ciò su cui la Comunità stessa si fonda. Politica quindi come qualcosa che fa parte attiva della Società, che è Società stessa, la sua anima più dinamica e vivace, la voce del Popolo, Popolo in quanto massa di cittadini uniti dai medesimi valori, quei valori in cui tutti si identificano e che rendono la suddetta massa un Popolo, e quindi una Nazione.
Vista da quest’ottica, che poi è il PERCHÉ nacque, la Politica ci appare come qualcosa di vicino e inseparabile dalla vita di tutti i giorni, il motivo della sopravvivenza della Comunità, qualcosa a cui nessun cittadino, se si reputa tale, può rinunciare.
Chi vive in questa Comunità-Nazione e si identifica nei suoi simboli, DEVE fare Politica, perché la Politica è il cuore pulsante della Società. “L’uomo è per natura un animale politico”, e queste parole di Aristotele sottolineano il legame stretto tra il cittadino e il suo bisogno di vivere nella Comunità, di fare qualcosa per essa, di difenderla e migliorarla.
Chi vive nella e per la sua Comunità – che sia quartiere, città o Stato – non può farlo che in Politica.

   Ma oggi, come già detto, la Politica è un mondo a parte, distante e improprio da cui i più vi si tengono alla larga percependola come una cosa estranea, se non ostile, un circo popolato da nani e ballerine, cantastorie e giocolieri. E non mi riferisco solo ai grandi burattinai incollati alle loro auree poltrone, ma anche i piccoli – si fa per dire – volenterosi che ubriachi di speranza e ideali cercano di cambiare le cose tra un manifesto e un tendone in piazza. Al solo udire di firme o di programmi vengono tutti cacciati peggio dei Testimoni di Geova che bussano alla porta la domenica mattina. E in fin dei conti non hanno torto: chi fa politica credendoci veramente si illude che il suo programma sia il migliore, la sua lotta la più pura, ma non è altro che l’ennesimo granello di sabbia che le parole come vento disperde via.

   Come si può uscire da questa situazione, come riunire i “due mondi”? La risposta è già data: la Politica deve tornare a occupare la sua funzione originaria, ovvero essere l’anima viva della Comunità, lo scudo della sua identità che la rende tale a tutti gli effetti. Chi fa Politica oggi deve assolutamente porsi a difesa della Tradizione e della cultura proprie della società a cui fa parte, e noi essendo italiani abbiamo il dovere – e la necessità, se vogliamo sopravvivere – di riscoprire la nostra identità Latina, affinché possiamo tornare ad essere un Popolo unito da un profondo e consolidato tessuto culturale che ci rende unici dal resto di un mondo ormai globalizzato e schiavo di un ideologia senza colori.
Meno tasse, più case, lavoro per tutti: queste sono le uniche promesse che ogni partito sbandiera in giro, ma nessuno viene a dirti “io lotto per te perché sei italiano, io combatto per difendere la tua identità”. Certo, come sopra detto chi fa Politica lo fa per migliorare le condizioni del suo paese, ma se nessuno si mette a difesa della Tradizione non esisterà più un paese.
Politica, ovvero il governo della Polis, una Polis che non è solo una comunità di persone libere, ma è l’Identità e l’insieme di quei valori che fa di quella comunità una Polis.
Dunque la Politica, se vuole riavvicinarsi al popolo ed essere un punto di riferimento necessario alla sopravvivenza del medesimo, deve tornare ad essere Polis.

   Ma perché è così necessario difendere la Tradizione per migliorare il proprio paese? Ti rispondo: puoi tu uomo perfezionarti e rialzarti senza motivazioni, senza una cultura e un identità che forma il tuo carattere e la tua individualità, senza dare un nome al volto che si riflette sul tuo specchio? Così è per una Nazione.
La Tradizione, ovvero i valori e le usanze che vengono tramandati all’interno di un popolo, è l’anima della Nazione, la sua identità e individualità specifica, la sua storia che scorre nel tempo e che insegna, un punto di riferimento che ci rende uguali, fratelli, e queste sono le prerogative che costituiscono una Comunità e che le danno la solidità per imporsi e definirsi. Insomma, senza una Tradizione non esisterebbe una Comunità, e se non esiste Comunità la Politica non serve perché non c’è una Società da difendere e migliorare. Ed ecco che la Politica si trasforma in affare, in mestiere, qualcosa di estraneo alla popolazione in quanto non si cura più della sua specificità, della sua anima. La Politica si aliena e si converte in nemico.

   Queste mie parole le scrivo affinché vengano incise nei cuori di tutti coloro che oggi vogliono cominciare un nuovo cammino per il benessere e il miglioramento delle condizioni della nostra Società. Allontanatevi dai grandi burattinai – che spesso si rivelano burattini – talmente affezionati alle loro poltrone che vi si farebbero inchiodare sopra: quella non è Politica, quella è un impresa di avvoltoi mai sazi che non hanno altra preoccupazione che riempire il loro ventre. Ascoltate invece il Popolo, la sua anima più profonda, scavate per riportare alla luce le sue fondamenta e dargli così nuova luce. Difendete quelle radici, perché sono proprio quelle il motivo del vostro cammino, la vostra unica missione, il perché dovete fare Politica.